Come abbiamo creato la mappa delle Gallerie degli Uffizi
Il palazzo degli Uffizi è stato costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari. È composto da due corpi longitudinali principali, collegati verso sud da un lato più breve del tutto analogo, dando origine così ad un complesso a "U".
Il palazzo degli Uffizi è stato costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari. È composto da due corpi longitudinali principali, collegati verso sud da un lato più breve del tutto analogo, dando origine così ad un complesso a "U".
Il progetto per la mappa delle Gallerie degli Uffizi è cominciato a luglio del 2018. È stato un processo lungo di studio dell’architettura del museo e di ricerca grafica dello stile da adottare nel design delle planimetrie.
La sfida per le Gallerie degli Uffizi era quella di dotarsi di un’unica mappa che riuscisse a contenere tutte le informazioni utili per i visitatori, i percorsi e le regole in modo chiaro, conciso e usabile per più tipologie di visitatori contemporaneamente.
Sfide e obiettivi
L’Obiettivo
Le Gallerie degli Uffizi necessitavano di una nuova segnaletica, oltre a una mappa semplificata e di facile lettura da distribuire ai visitatori insieme al biglietto.
Serviva una mappa 2D complessiva di tutto il museo, che indicasse l’ingresso degli utenti con i biglietti prenotati e quelli non prenotati, l’ingresso accessibile e tutte le diverse uscite.
La mappa doveva mostrare anche la distribuzione dei diversi piani, i percorsi consigliati, quelli per l’accessibilità, le sale aperte, le informazioni necessarie riguardo l’ubicazione delle biglietterie, i servizi presenti, le scale, gli ascensori, le indicazioni di sicurezza, le regole, l’indicazione degli itinerari consigliati e le informazioni riguardo all’accessibilità, gli orari e prezzi di ogni museo (incluso Palazzo Pitti e Giardino di Boboli), e l’ubicazione delle opere più importanti del museo.
Le sfide
Una sola mappa, tanti visitatori diversi
Per le Gallerie era importante fornire una mappa che fosse utile e usabile per un ampio spettro di visitatori, i cui bisogni e necessità si potevano suddividere in queste qualità:
Veloce: il turista medio che vuole conoscere Firenze ed esplorarla il più possibile in 3 giorni. Ovviamente Gli Uffizi rappresentano una tappa obbligata, a cui possono però dedicare non più di un paio di ore, in cui cercano di vedere dal vivo le opere più richieste di Botticelli, Giotto, Leonardo da Vinci e Michelangelo. La mappa quindi avrebbe dovuto offrire queste informazioni a colpo d’occhio; bisognava sostanzialmente trovare un modo per indirizzare l’utente alle sale in cui può trovare ciò che cerca senza lasciarlo vagare attraverso un’infinita scelta di opere rinascimentali, col rischio di perdere ciò che davvero vuole vedere. La visita del turista è definita come “Veloce” e per questo andava creato un percorso con una durata inferiore alle 2 ore.
Accessibile: Persone con difficoltà motorie, che hanno quindi bisogno di capire dove si trovano gli ingressi accessibili e gli ascensori. Esistono chiaramente anche i visitatori con impedimenti visivi; per loro il museo offre percorsi per ipovedenti che andavano per questo segnalati appositamente dentro la mappa.
Completa: i visitatori appassionati d’arte vengono da tutte le parti del mondo per vivere un'esperienza totale del museo e non perdersi le più importanti opere del Rinascimento. Per questo tipo di utenti era ideale offrire un percorso “Classico”, con una durata superiore alle 2 ore che gli permettesse di percorrere tutte le sale più importanti del museo.
Ricorrente: Esistono anche visitatori che vogliono venire a visitare le sale delle Gallerie più volte durante l’anno; per loro il Museo offre biglietti dalla durata annuale chiamati “Passepartout”. Anche questa informazione doveva essere veicolata all’interno della mappa. Inoltre le mappe dovevano riportare le regole e le norme di sicurezza in modo chiaro ed efficiente, oltre ad essere comprensibili a prescindere dal Paese e la cultura di origine.
Un percorso particolare
La visita al museo comincia dal secondo piano, perciò il visitatore per iniziare il percorso deve salire lo Scalone Granducale che lo porta fino in cima. Riuscire a spiegare visivamente che il percorso parte dal secondo piano e scende fino al piano terra era una delle sfide importanti delle mappe.
Molto da dire in uno spazio ristretto
Per essere efficace, la mappa doveva riuscire a far convivere tante informazioni disparate in uno spazio limitato senza per questo perdere in chiarezza ed efficacia. Oltre alla mappa vera e propria, dovevano essere codificati i percorsi disponibili per ogni tipo di visitatore, oltre al flusso generale della visita, e indicati chiaramente gli ingressi per tipologia di biglietto e le diverse uscite disponibili per i percorsi.
Soluzioni
La Partenza
Prima di cominciare remotamente a sviluppare qualsiasi tipo di grafica, abbiamo svolto una ricerca approfondita di mappe in diversi ambienti, sia nell'ambito museale sia nei giardini e palazzi, per capire meglio la direzione artistica da prendere.
Una volta creati i moodboards e scelto lo stile grafico, è iniziato il lavoro vero e proprio sulle prime bozze di mappe, partendo dalle planimetrie esistenti del museo (img 1), fatte diverse decadi fa. Il primo lavoro è stato quello di semplificare le linee mantenendo sempre una alta fedeltà dello spazio e delle sue proporzioni.
Il percorso di design
Le Icone
Per la segnalazione dei servizi, oltre a tutte le indicazioni riguardo alla segnaletica, è stato necessario creare un sistema di icone con uno stile in linea con quello della mappa e del branding. Le icone sono state stilate utilizzando un linguaggio di linee con un look & feel molto attuale.
Sebbene il primo set di icone presentato fosse in linea con il branding e desse un aspetto molto moderno e attuale alle mappe, non ci stava aiutando a risolvere una delle sfide più imponenti di fronte a noi. Come premesso, il museo ospita persone di tutto il mondo, con diversi background culturali e linguistici; per questo motivo l'iconografia doveva essere il più internazionale possibile. Il direttore degli Uffizi, da tedesco che vive a Firenze, capiva perfettamente questa necessità, ed è stato proprio lui a suggerirci di cercare una soluzione come quella che si trova in un aeroporto, con icone di carattere internazionale, semplici da capire per tutti perché siamo abituati a vederle ovunque. Siamo così partiti nella creazione di un nuovo set iconografico, lontano dalla modernità che si cercava ma più empatico alle esigenze di un mercato vasto e diverso. Molte delle icone sono proprio quelle utilizzate internazionalmente, ma sono state rifatte con una griglia specifica e seguendo un rigoroso sistema di dimensioni e spaziature.
Questo nuovo set di icone sono diventate poi la base della segnaletica e la cartellonistica dentro e fuori dal museo, non solo agli Uffizi ma anche a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli.
I piani e i percorsi
Trovare un modo chiaro per rappresentare i diversi piani e percorsi non è stata una sfida facile.
Siamo partiti con una rappresentazione isometrica di ogni piano seguendo il primo stile grafico che avevamo scelto per il design, moderno e di carattere architettonico. Per quanto ci piacesse, non era adatto per tutte le tipologie di visite e di utenti.
Il secondo tentativo invece partiva da un’illustrazione dell’interno del cortile delle Gallerie degli Uffizi ma con una falsa prospettiva, quindi più aperta, per riuscire a far vedere tutte le informazioni riguardo gli ingressi, le biglietterie e le uscite, ma soprattutto i 2 percorsi “Veloce” e “Classico”.
Questa mappa serve per offrire informazioni generali e risolve da sola diverse sfide di comunicazione.
Le planimetrie
La prima e la seconda bozza della mappa sono state fatte con un mood architettonico, molto pulito, lineare e moderno. Utilizzando il colore del branding oro per le linee e gli sfondi e un nero per le icone e indicazioni testuali.
La bozza numero 01 era disposta dentro la brochure con tutti i 3 piani visibili nello stesso lato e le opere nell'ultimo quadrante. Nella bozza numero 02 abbiamo deciso di mettere il piano terra dall'altro lato della brochure, essendo uno spazio privo di opere da vedere ma molto utilizzato come segnaletica. Abbiamo quindi lasciato più spazio per i piani 1 e 2 e, così facendo, abbiamo girato il foglio 180 gradi. Avendo così più spazio, siamo riusciti a connettere le opere alle sale di maniera più visibile.
Sebbene il design di questa prima planimetria fosse piaciuto, rispondesse alle diverse esigenze e risolvesse alcune sfide con successo, ancora non sembrava in linea con l’obiettivo finale. Può darsi che il look & feel generale fosse troppo freddo; nonostante si parli di un’istituzione importante non vuol dire che la comunicazione debba essere per forza di carattere formale, moderno e serio.
Siamo partiti allora alla ricerca di uno stile più amichevole, più in linea con la mappa di Boboli che era già stata approvata e stampata, dove le illustrazioni vettoriali e colorate rendevano la mappa molto più accessibile per tutti tipi di utenti.
Questo è il risultato dell'aggiornamento di stile delle nuove planimetrie. Come si vede, lo stile ha un approccio meno freddo, utilizzando sempre il colore del branding oro, ma applicandolo in maniera diversa, cioè utilizzando un oro chiaro per lo sfondo e un oro più scuro per la struttura. È stata inoltre aggiunta un’ombra e un’illustrazione colorata del fiume Arno; il look & feel finale ora è più socievole e leggero.
Si era già ipotizzato nella bozza 02 l'utilizzo delle immagini delle opere più importanti collegate alle sale, per velocizzare l'interazione con l’utente una volta dentro al museo, ma invece di collegarle direttamente dentro ogni sala, abbiamo creato un sistema per fare vedere i percorsi “Veloce in colore blu” e “Classico in colore fuxia” come se fosse una linea della metropolitana. Specificando dentro la planimetria il percorso e mettendo sotto la mappa di ogni piano le opere più importanti e da non perdere che si trovano in ogni sala.
La mappa si trova in fase di testing; verrà data agli utenti in formato PDF, tramite il sito web degli Uffizi. Speriamo raccogliere i feedback dalle persone per eventualmente migliorare la user experience.
Il risultato finale
La brochure contiene tutte le informazioni relative alle Gallerie degli Uffizi: un’introduzione alla sua storia, gli orari di apertura e i prezzi dei biglietti, e tutte le regole da seguire da parte dei visitatori.
Inoltre sono presenti le planimetrie di ogni piano e una rappresentazione illustrata di ogni percorso. È presente anche una mappa aggiuntiva che mostra la posizione degli Uffizi in relazione al resto del centro storico di Firenze e spiega come raggiungere gli altri musei che formano il complesso delle Gallerie degli Uffizi.
Dimensioni
La brochure finale segue il formato impostato per la mappa del Giardino di Boboli; la mappa aperta è un A2, piegato poi due volte a croce lasciando un formato finale chiuso pari a un foglio A5.
Carta
Tutte le mappe sono stampate in carta 100% riciclata. Questa decisione è stata proposta fin dall’inizio del progetto e sostenuta in maniera collettiva da tutto il team degli Uffizi, soprattutto dal direttore Schmidt. Pur sapendo che i costi sarebbero stati più alti della media, il direttore era consapevole dell’impatto ambientale e ha preferito aiutare a ridurre il più possibile l'impronta Ambientale del prodotto.
Prossimi passi
Affiancati ai lavori nel mondo fisico, sarebbe una grande opportunità arricchire l’esperienza digitale con una mappa interattiva. Si tratterebbe di uno spazio virtuale totalmente esplorabile, cosicché il visitatore possa godere di informazioni aggiornate su qualsiasi dispositivo voglia usare.
L’architettura delle informazioni passerebbe da DatoCMS, perciò tutto il contenuto sarebbe centralizzato. Questo permetterebbe di rendere tutte le esperienze aggiornate contemporaneamente, dall’app a eventuali esperienze VR, con uno solo click. Questo varrebbe anche per il cartaceo: immaginate per esempio le mostre temporanee che, aggiornate su un’app, andrebbero a sincronizzarsi anche nel file di stampa per la versione cartacea.
Ringraziamenti
Il supporto di tutto il team delle Gallerie degli Uffizi è stato fondamentale durante tutte le fasi del progetto, ed in particolare l'architetto Antonio Godoli, insieme a Bianca Maria Landi, Angela Pintore, Maria Spanò ed Andrea Biotti, che ci hanno indirizzato verso le soluzioni ideali per lo specifico caso d’uso del Giardino, dimostrandosi sempre disponibili nel chiarire ogni nostro dubbio. Insieme a loro è doveroso ringraziare il direttore Eike Schmidt per la fiducia riposta in noi nell'affidarci questo importante incarico.