Museo Civico Comune di Siena Branding
Il monogramma è composto dalla congiunzione e parziale sovrapposizione delle lettere M e C. La lettera M si trova parzialmente coperta dalla lettera C, ma rimane sempre riconoscibile. Dentro la C troviamo un simbolo che ci riporta graficamente a un dettaglio che si trova spesso dentro i dipinti e inciso nelle mura del palazzo, che rende il monogramma unico e riconoscibile.
Identità visiva
I loghi dei più grandi musei del mondo sono spesso minimalisti, tipografici, astratti e semplici. Sono trattati come segni per presentare il nome del museo in modo riconoscibile e unico, senza tentare di raccontare tutto del museo. Gli elaborati elementi di identità visiva di un brand sono ciò che riflette ulteriormente il contenuto e la singolarità di un museo. Proprio per questo l’identità del Museo Civico gioca con i colori e le forme del logo mediante la sovrapposizione del marchio stesso creando un universo nuovo e fresco ma al contempo inclusivo e accessibile.
I pattern creati dall'unione delle forme ricordano gli affreschi vibranti e complessi che si trovano all’interno del museo, la resa finale però ci regala un look moderno e nuovo.
L’identità visiva del museo lavora bene sulla stampa cartacea, sui poster, banner di benvenuto all'ingresso del museo, stationary e merchandising, ma anche nell'universo digitale, grazie alla creazione di un design system completo che rende il cliente indipendente nella creazione di nuovi progetti multimediali grazie allo sviluppo di linee guida precise e chiare.
Design System
La UI è stata costruita partendo da componenti grafici chiamati atomi, pensati per essere modulari e componibili in elementi complessi e altamente specializzati. Questo sistema permette di creare nuovi contenuti ed esperienze digitali partendo da un'interfaccia utente consolidata e funzionale.
Il design system è un sistema di design composto da un insieme di moduli base con uno stile comune.
Questi moduli base vengono gestiti secondo regole scritte e che ci permettono di creare elementi più complessi funzionali alla creazione di interfacce.
Questa metodologia segue il principio dell’ “Atomic Design”.