Cosa ho imparato in sei mesi di digital marketing full remote
Sono passati sei mesi da quando è iniziata la mia esperienza in Cantiere Creativo. Vediamo cosa significa formarsi in un'azienda pioniera dello smart working.
Sono passati sei mesi da quando è iniziata la mia esperienza in Cantiere Creativo. Vediamo cosa significa formarsi in un'azienda pioniera dello smart working.
Lavorare formandosi
Sono passati sei mesi da quando è iniziata la mia esperienza di tirocinio in Cantiere Creativo, che si è evoluta in una collaborazione part-time.
Non in tutte le imprese hai la possibilità di trovare dei veri e propri mentori disposti a insegnarti le tecniche del loro mestiere e a trasmetterti una metodologia di lavoro rivoluzionaria rispetto alle realtà circostanti.
Cercherò di spiegarvi cosa significa fare il digital marketer in smart working, dimostrando perché aziende e professionisti hanno bisogno dei loro servizi.
Chi è il Digital Marketer in smart working
Il servizio che Cantiere Creativo offre, come Digital Partner, mi ha permesso di comprendere che la noia non è un termine contemplato in questo mestiere e che non si finisce mai di studiare.
Dato che ci sono clienti provenienti da business differenti, è importantissimo porsi domande e leggere tanto. Ogni giorno ti ritrovi davanti a bisogni diversi.
All’inizio del tirocinio non ero assolutamente consapevole dell’esistenza di fantastici tool collaborativi da utilizzare per i brainstorming con il team, per costruire customer journey o veri e propri design system come Miro e Figma.
Davo, quindi, sfogo alle idee con post-it, penne colorate e fogli tutti attaccati fino ad invadere il divano dietro la postazione lavoro. Sembravo più un tappezziere che un digital marketer!
Routine e tecnologie di un digital marketer
Il digital marketer in smart working ha sicuramente fatto almeno una call con i pantaloni del pigiama e le pantofole, la colazione lasciata a metà. è stato disturbato da corriere, postino, aspirapolvere e amici pelosi.
Troverà sempre nuove tecnologie con cui migliorare la sua postazione: due schermi e un paio di cuffie sono il minimo; c’è, poi, il microfono per la registrazione dei video.
Inoltre, ha un ufficio virtuale (il computer) che però può teletrasportarsi in macchina, in treno, in cucina, sul divano, al bar, in un B&B.
Potrà sembrare caotico ma, a volte, viaggiare aiuta la creatività a rendere l’organizzazione personale e lavorativa flessibile.
Ora che abbiamo contestualizzato questa professione stravagante in continua mobilità, vediamo insieme cosa fa e perché le aziende hanno bisogno di loro.
Perché le aziende o i professionisti hanno bisogno di un digital marketer?
Il digital marketer si prende cura del cliente, si informa sul settore di appartenenza e gli crea una strategia per raccontare la sua storia. Si tratta, quindi, di un lavoro costruito su misura di micro obiettivi che arrivano allo scopo finale.
Nella fase di analisi, si occupa del posizionamento sul motore di ricerca, osservando l’andamento su determinate keyword.
La strategia non è solo dire come voglio scalare il funnel partendo dal posizionamento della mia offerta, ma significa pianificare una serie di tattiche. Per questo, potrà essere redatto un vero e proprio piano editoriale periodico per obiettivo, target, prodotto o servizio.
Si capirà quali sono i touchpoint con cui il brand può comunicare e come inserirsi nella customer journey.
I contenuti potranno essere redatti tramite brainstorming o affidati al digital marketer che seguirà un copy strategy e cercherà anche di rendere il contenuto leggibile e appetitoso per Google, anche con l’aiuto di link in entrata, immagini o video.
Se necessario, potrà essere affidata la completa gestione dei canali social che comprende analisi, cura dell’identità, strategia, contenuti, assistenza ai clienti tramite le pagine aziendali.
Per particolari ricorrenze come il lancio di un nuovo prodotto o un servizio su cui si vuole spingere, verranno pianificate delle campagne pubblicitarie su Google Ads o sponsorizzazioni sui social network.
Inoltre, non bisogna dimenticare che gli obiettivi devono essere misurabili, quindi è fondamentale non dimenticarsi dell’importanza dei dati dopo la prima fase.
L’osservazione costante delle metriche e il tracciamento della customer journey ci permetterà di comprendere le nostre personas. Da non sottovalutare anche il monitoraggio delle conversazioni sul proprio business e quello dei competitor, ci permetteranno di capire qual è il sentiment delle nostra personas e allineare, eventualmente, la strategia.
I dati ci permettono di ricostruire la storia dell’utente con il nostro brand e cosa cerca dal nostro sito; non può essere inventata!
“Without data, you’re just another person with an opinion”
Edwards Deming
E se in alcune aziende è presente un team dedicato nell’area marketing?
Cantiere Creativo offre corsi di formazione con esercitazioni o workshop anche per aziende che hanno già al loro interno un’area marketing che, però, hanno bisogno di competenze più specifiche su uno dei temi del digital marketing come la SEO o social media marketing e, perché no, anche le analitiche.
Ecco come abbiamo dimostrato quanto sia fondamentale il ruolo del digital marketer e di quanto sia vera la metafora della punta dell’iceberg; a volte, si tende a vedere solo ciò che il brand mostra senza però essere consapevoli di quanto lavoro c’è sotto.